Preadolescenti e smartphone

Contenido principal del artículo

Rosanna Labalestra

Resumen

La penetrazione dei nuovi media tra i giovanissimi e in particolare l’uso del tablet e degli smartphone, oggetti considerati «naturali» dai ragazzi perché già presenti dalla nascita, ha reso molto complesso lo scenario di analisi. Come d’abitudine più o meno consolidata negli ultimi anni, il telefono arriva in prima media quasi per tutti i preadolescenti. Qualche mese in più o in meno se si appartiene alla schiera nostalgica dell’ “era meglio ai tempi miei”o a quella dei fiduciosi nel futuro.
Una scelta convenzionale che viene dal basso, condivisa dalle famiglie di qualsiasi stato sociale, del sud o del nord, giovane o meno giovane e che potremmo definire etico-pragmatica, risponde cioè a due questioni: la prima, di carattere morale, riflette l’idea che sotto gli 11 anni i bambini non abbiano ancora acquisito gli strumenti cognitivi per gestire questo nuovo oggetto tecnologico e le sue conseguenze nella vita “sociale”; la seconda, di carattere più pratico, ritiene che il telefono possa essere utile ai ragazzini dagli 11 anni in poi che cominceranno ad andare a scuola da soli. Ma come cambierà la vita degli undicenni con l’arrivo del telefonino? Quella che accadrà nel loro universo sarà una piccola rivoluzione copernicana, scopriranno la possibilità di essere sempre connessi con qualcosa e con qualcuno, sentiranno il bisogno di essere anche loro in un gruppo, in una rete, soffriranno l’esclusione o il disinteresse, saranno tentati di annientare il senso della noia con un qualsiasi gioco on line. Attraverso un telefono, la loro prima forma di proprietà privata, reclameranno il diritto alla privacy (codici di blocco o peggio ancora impronte digitali), sperimenteranno le prime forme di autonomia. Insomma, faranno esperienza di vita adulta.

Descargas

Los datos de descargas todavía no están disponibles.

Detalles del artículo

Cómo citar
Labalestra, R. (2018). Preadolescenti e smartphone. Revista INFAD De Psicología. International Journal of Developmental and Educational Psychology., 1(2), 85–92. https://doi.org/10.17060/ijodaep.2018.n2.v1.1356
Sección
Artículos

Citas

AA.VV., Il tempo del web. Adolescenti e genitori online, indagine realizzata da SOS Il telefono azzurro Onlus in collaborazione con Doxakids, 2016.

AGCOM (a cura di), Libro Bianco Media e Minori, Roma, 2017.

Bolter Jay Davis, Grusin Richard, Remediation. Competizione e integrazione tra media vecchi e nuovi, Guerini e Associati, Milano, 2003.

Castells Manuel, Comunicazione e potere, Università Bocconi Editore, Milano, 2009.

CISF (a cura di), Le relazioni familiari nell’era delle reti digitali, San Paolo, Milano, 2017.

De Kerckhove Derrik, 2010, La mente accresciuta, ebook.

Ferri Paolo, Nativi digitali, Bruno Mondadori, Milano, 2011.

Ferri Paolo, I nuovi bambini. Come educare i figli all’uso della tecnologia senza diffidenze e senza paure, Bur, Milano, 2014.

Gardner Howard e Davis Katie, Generazione App. La testa dei giovani e il nuovo mondo digitale, Feltrinelli, Milano, 2014.

Lancini Matteo, Adolescenti navigati, Erickson, Trento, 2015.

Marinelli Alberto, Connessioni: nuovi media, nuove relazioni sociali, Guerini e Associati, Milano, 2004.

McLuhan Marshall, Gli strumenti del comunicare, Il Saggiatore, Milano, 2002.

Meyrowitz Joshua, Oltre il senso del luogo, Baskerville, Bologna,1993.

Morcellini Mario, Comunicazione e media, Egea, Milano, 2013.

Simmel George, Sociologia. Ricerche sulle forme dell’associazione (1908), Edizione di Comunità, Milano, 1989.

Simmel George, Le metropoli e la vita dello spirito (1903), Longanesi, Milano, 1995.

Thompson Jhon B., Mezzi di comunicazione e modernità. Una teoria sociale dei media, il Mulino, Bologna, 1998.

Tonioni Federico, Quando internet diventa una droga. Ciò che i genitori devono sapere, Einaudi, Torino, 2011.

Tonioni Federico, Psicopatologia web-mediata. Dipendenza da internet e nuovi fenomeni dissociativi, Springer, Milano, 2013.